Nello
NELLO
Tuoni lampi fulmini e ancora tuoni E giu' un acquazzone che sbatteva sui vetri. Col vento che ogni tanto faceva sbattere qualche persiana dimenticata aperta. Eppure, il piccolo si sveglio' solo quando su tutto il vicinato calo' un silenzio ovattato. Neve?
Quatto quatto alzo' la coperta e un po' infreddolito, ma testone come sempre, scese dal lettino da cui avevano tolto da poco le sbarre e sgambetto', caduta piu' caduta meno, verso la finestra. Prima di arrivare, pero', senti' un insistente picchiettare provenire da qualche stanza della casa. Subito cambio' direzione e comincio' ad esplorare le stanze per cercare di capire da dove venisse.
Il frigo? Eh si' veniva proprio da li' il rumore. Si acquatto' per terra come gli indiani e poi cautamente si avvicino' alla porta dell'elettrodomestico. Un sospiro per farsi coraggio e ...appena appena, ma arrivava alla maniglia. Apri' piano piano e...si trovo' faccia a faccia, se cosi' si puo' dire, con un infuriatissimo branzino.
Stava per scoppiare a ridere, quando il suddetto branzino gli si rivolse piuttosto indispettito:
"Ehi! Cos'hai da ridere tu? E da dove spunti?"
"Io? Da dove spunti tu...cioe'...ti abbiamo comprato io e mamma oggi al mercato...perchè sei cosi' arrabbiato?"
"Vorrei vedere te piccoletto..."
Il piccoletto, un po' infreddolito, ma troppo curioso per perdere tempo e andare a prendersi la vestaglina appizzo' le orecchie:
"Vorrei vedere te, sai. Ero nel bel mezzo della mia missione quando, voila', ho sentito quella voce. Preso! Poi mi sono ritrovato in una cassa con tanti altri pesci. Di ogni genere e grado. Ma tralasciamo. Il punto è che, io, ero in piena missione, sai."
"Missione?" Sbotto' sbigottito il bambino.
"Missione si'! Ma che ti raccontano in questa casa eh? Non ti hanno mai detto dei pesciolini porta anelli? Beh, adesso ci sono un principe ed una principessa che mi stanno aspettando. E io sono qui chiuso dentro questo coso e non mi posso muovere."
Il bimbo rimase a bocca aperta.
"Ma guarda questo...mi prende pure in giro. Devi sapere, piccoletto, che se non porto questo anello entro l'alba di domani mattina, la Principessa sarà intrappolata nella luna per sempre e il Principe sarà trasformato per sempre in un raggio di sole che tenderà, ma invano, alla sua bella."
E ricomincio' a sbattere la coda.
"Piano! O sveglierai la mamma!" e si mise a gambe incrociate come Toro Pensante.
Nel frattempo, il Principe, di cui sopra, guardava sempre piu' teso il ruscello, mentre la Principessa, a dire il vero un po' stufata, si era fatta per la ventesima volta la treccia, mentre con grande maestria il suo bello, da grande affabulatore che era ancora, le raccontava non so che romanticheria. Il tutto mentre buttava uno sguardo alla foglia dove il ranocchio doveva apparire con tanto di copricapo e tromba dei grandi annunci. Comparire comparve, ma con la faccia da ranocchio: apri', alzandole, le zampe in un 'non ho la piu' verde pallida idea'.
"Idea!" esclamo'il bimbo. "Ti porto io sulla macchinina a pedali."
"Si', ma pedala eh!"
Usciti fuori, pero', tutte le strade erano ghiacciate. Urgeva un'altra idea. E fu cosi' che il bimbo e Nello andarono a svegliare la sorella, la quale immediatamente si infilo' i pattini e mise entrambi nel portabimbi a spalla.
E cominciarono il lungo viaggio, un ruscello dopo l'altro e fiumi e laghi e torrenti....Via via che viaggiavano diventavano sempre piu' luminosi, ma i loro corpi quasi scomparivano. Guidati dalle nuvole cui ogni tanto il pesce chiedeva qualche delucidazione sulla mappa. Le facessero mai chiare.
Il ranocchio fece un salto al comparire delle due ombre e di Nello, ormai sempre piu' in ansia come si poteva vedere dalle branchie che si muovevano con crescente agitazione.
Non fece a tempo a dire 'ecco', che l'anello volo' nelle zampe del ranocchio. Prontamente tiro' fuori da sotto la foglia un cuscinetto rosso bordato d'oro, suono' la tromba e consegno' al Principe al pari ansioso l'agognato anello. Che poi infilo' al dito della sollevatissima Principessa.
"E ora?" chiesero i due bambini.
"Ora io mi rituffero' nell'acqua! Addio!"
"Poteva anche ringraziarci..." pensarono i due.
"Ma che mistero...disse la mamma sbalordita aprendo il frigorifero. Avrei giurato ieri di averne comprato uno. E ora che facciamo per pranzo? Solo insalata?" Domenica e il mercato era chiuso.
"Donna di poca fede!" si udirono all'unisono il padre e il fratello maggiore. Guarda un po' quanti ne abbiamo presi!"
La mamma li lavo' e poi, salati, pepati e aggiunta qualche altra erba 'miracolosa' li inforno'. Una volta pronti li impiatto'.
"A tavola!!!"
Si misero tutti a sedere. I due bambini si guardarono. "Aspettate!!" E controllarono i pesci uno per uno.
"Fermo babbo!" tirando fuori un anello d'oro semplice.
"Ma guarda", sorrise la mamma ironica, "O...se non era per questi due, ti saresti rimangiato la promessa!"
NELLO
Tuoni lampi fulmini e ancora tuoni E giu' un acquazzone che sbatteva sui vetri. Col vento che ogni tanto faceva sbattere qualche persiana dimenticata aperta. Eppure, il piccolo si sveglio' solo quando su tutto il vicinato calo' un silenzio ovattato. Neve?
Quatto quatto alzo' la coperta e un po' infreddolito, ma testone come sempre, scese dal lettino da cui avevano tolto da poco le sbarre e sgambetto', caduta piu' caduta meno, verso la finestra. Prima di arrivare, pero', senti' un insistente picchiettare provenire da qualche stanza della casa. Subito cambio' direzione e comincio' ad esplorare le stanze per cercare di capire da dove venisse.
Il frigo? Eh si' veniva proprio da li' il rumore. Si acquatto' per terra come gli indiani e poi cautamente si avvicino' alla porta dell'elettrodomestico. Un sospiro per farsi coraggio e ...appena appena, ma arrivava alla maniglia. Apri' piano piano e...si trovo' faccia a faccia, se cosi' si puo' dire, con un infuriatissimo branzino.
Stava per scoppiare a ridere, quando il suddetto branzino gli si rivolse piuttosto indispettito:
"Ehi! Cos'hai da ridere tu? E da dove spunti?"
"Io? Da dove spunti tu...cioe'...ti abbiamo comprato io e mamma oggi al mercato...perchè sei cosi' arrabbiato?"
"Vorrei vedere te piccoletto..."
Il piccoletto, un po' infreddolito, ma troppo curioso per perdere tempo e andare a prendersi la vestaglina appizzo' le orecchie:
"Vorrei vedere te, sai. Ero nel bel mezzo della mia missione quando, voila', ho sentito quella voce. Preso! Poi mi sono ritrovato in una cassa con tanti altri pesci. Di ogni genere e grado. Ma tralasciamo. Il punto è che, io, ero in piena missione, sai."
"Missione?" Sbotto' sbigottito il bambino."Missione si'! Ma che ti raccontano in questa casa eh? Non ti hanno mai detto dei pesciolini porta anelli? Beh, adesso ci sono un principe ed una principessa che mi stanno aspettando. E io sono qui chiuso dentro questo coso e non mi posso muovere."
Il bimbo rimase a bocca aperta.
"Ma guarda questo...mi prende pure in giro. Devi sapere, piccoletto, che se non porto questo anello entro l'alba di domani mattina, la Principessa sarà intrappolata nella luna per sempre e il Principe sarà trasformato per sempre in un raggio di sole che tenderà, ma invano, alla sua bella."
E ricomincio' a sbattere la coda.
"Piano! O sveglierai la mamma!" e si mise a gambe incrociate come Toro Pensante.
Nel frattempo, il Principe, di cui sopra, guardava sempre piu' teso il ruscello, mentre la Principessa, a dire il vero un po' stufata, si era fatta per la ventesima volta la treccia, mentre con grande maestria il suo bello, da grande affabulatore che era ancora, le raccontava non so che romanticheria. Il tutto mentre buttava uno sguardo alla foglia dove il ranocchio doveva apparire con tanto di copricapo e tromba dei grandi annunci. Comparire comparve, ma con la faccia da ranocchio: apri', alzandole, le zampe in un 'non ho la piu' verde pallida idea'.
"Idea!" esclamo'il bimbo. "Ti porto io sulla macchinina a pedali."
"Si', ma pedala eh!"
Usciti fuori, pero', tutte le strade erano ghiacciate. Urgeva un'altra idea. E fu cosi' che il bimbo e Nello andarono a svegliare la sorella, la quale immediatamente si infilo' i pattini e mise entrambi nel portabimbi a spalla.
E cominciarono il lungo viaggio, un ruscello dopo l'altro e fiumi e laghi e torrenti....Via via che viaggiavano diventavano sempre piu' luminosi, ma i loro corpi quasi scomparivano. Guidati dalle nuvole cui ogni tanto il pesce chiedeva qualche delucidazione sulla mappa. Le facessero mai chiare.
Il ranocchio fece un salto al comparire delle due ombre e di Nello, ormai sempre piu' in ansia come si poteva vedere dalle branchie che si muovevano con crescente agitazione.
Non fece a tempo a dire 'ecco', che l'anello volo' nelle zampe del ranocchio. Prontamente tiro' fuori da sotto la foglia un cuscinetto rosso bordato d'oro, suono' la tromba e consegno' al Principe al pari ansioso l'agognato anello. Che poi infilo' al dito della sollevatissima Principessa.
"E ora?" chiesero i due bambini.
"Ora io mi rituffero' nell'acqua! Addio!"
"Poteva anche ringraziarci..." pensarono i due.
"Ma che mistero...disse la mamma sbalordita aprendo il frigorifero. Avrei giurato ieri di averne comprato uno. E ora che facciamo per pranzo? Solo insalata?" Domenica e il mercato era chiuso.
"Donna di poca fede!" si udirono all'unisono il padre e il fratello maggiore. Guarda un po' quanti ne abbiamo presi!"
La mamma li lavo' e poi, salati, pepati e aggiunta qualche altra erba 'miracolosa' li inforno'. Una volta pronti li impiatto'.
"A tavola!!!"
Si misero tutti a sedere. I due bambini si guardarono. "Aspettate!!" E controllarono i pesci uno per uno.
"Fermo babbo!" tirando fuori un anello d'oro semplice.
"Ma guarda", sorrise la mamma ironica, "O...se non era per questi due, ti saresti rimangiato la promessa!"