Cammina! Sempre!
"L'ira: un acido che può provocare più danni al recipiente che lo contiene che a qualsiasi cosa su cui venga versato." LUCIO AMNEO SENECA
Correva correva correva...
VIRGOLE IN FUGA
Verso' una lacrimuccia e si lascio' cadere giu'. Rimbalzo' su una R maiuscola. Rotolo' lungo la frase successiva. Rimase incastrata in una O, che subito se la scosse via. 'Non sono una Q, sono una O. Quando torno' Quando da Ouando che era diventato. E poi' giu' giu' per la pagina. Un ; provo' a ributtarla in alto con un birichino colpo di coda, ma la nostra virgola si lascio' subito cadere giu'. Di nuovo.
'Scusi...scusi tanto' bisbiglio' passando per i due punti dei: " Non la volevo disturbare." "Va bene va bene.", bofonchiarono i due punti. "Ma stai attenta a quel . laggiu'. Dicono tutti che ha un pessimo carattere."
In realtà, era solo un punto fermo e a capo. Ma questa storia che divideva il testo in paragrafi gli aveva creato una brutta reputazione fra le righe.
Dove credeva di andare? Un ? la fisso'. La virgola se ne rimase ferma li' intimidita dalla domanda perentoria. Provo' a scansarlo cautamente ma un ! gli si paro' davanti. "Da qui non si passa!"
La virgola si fece ancora piu' piccina. Il pero che abitava alla riga di sotto divento' pero'. Il che l'aiuto' a confondersi fra gli accenti gravi e acuti rimbalzando di qua e di là, fra un perchè e un così, un saluto' e parti' fino ad arrivare al circonflesso. Inaspettato straniero fra le pagine familiari. Ideale per accomodarcisi dentro e, come in una culla, farci un pisolino.
Chi se ne sarebbe accorto? Se lasciava il suo posticino lassu'? Pensava la virgola appisolandosi.
Invece se ne erano accorte e come. Le parole no, vero. Pero', una virgola due righe piu' sotto alla sua si era subito indispettita. "Ma come", si rivolse alla virgola posta qualche riga piu' in là, "chi si credeva di essere quella piccoletta? Lasciava cosi' il suo posto?". Le due si strizzarono la codina e se ne scapparono via. Seguite poi dalle altre con un passaparola di virgola in virgola.
E le conseguenze non finirono qui. I punti si trovarono da soli a reggere tutta la frase.
"Eh no...." sbottarono tutti insieme. "Così, proprio non è giusto". E si staccarono dalla pagina. Si piazzarono, poi, tutti in fila in fondo al testo e formarono una bella linea. "Lo sciopero è una cosa seria signori!" Sentenzio' il primo punto a capo piazzandosi all'inizio di tale linea. Gli altri lo seguirono, non senza pero' essersi un po' presi sull'ordine di importanza. "Per ordine numerico di paragrafo!". L'ultimo punto a capo lo fisso' torvo dall'altro lato della linea.
"Tu chiudi il primo io chiudo tutto, dovrei essere io il primo. Ma non sarei l'ultimo". E si morse la lingua.
Lo scolaro rodariano afferro' il quaderno e lo mise nello zaino. Rodariano di generazione piu' recente. Le cartelle, forse, non esistono piu'. Saluto' i genitori e si incammino' verso la scuola.
La maestra saluto' la classe. Poi chiamo' uno dei bambini a leggere il tema scritto a casa. Avete indovinato. Proprio lui. O lei. Il dettaglio poco conta nella storia.
Lo scolaro, o la scolara, se preferite, si alzo', apri' il quaderno e tirato un bel sospirone comincio' la lettura davanti agli occhi di tutti. Preside compreso, che si era appena intrufolato in classe per ascoltare il tema.
"Avanti avanti!"
Con le mani un po' tremanti, il nostro comincio'.
Ieri sono andato con la mia famiglia a fare una bella gita al faro quello vicino al pero Il sole splendeva Il mare era calmo Peccato volevo vedere il faro quando c'era una tempesta Pero' mi sono divertito molto Il guardiano del faro mi ha fatto vedere come si accende e spegne il faro Poi abbiamo fatto un bel giro sulla spiaggia Per pranzo ci siamo portati dei panini ripieni e tanta buona frutta Mia sorella voleva venire ma purtroppo aveva l'influenza e così è rimasta a casa coi nonni Ha guardato la tv e dormito Era molto triste Voleva vedere anche lei il faro La prossima volta le ho detto io quando siamo tornati
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Arrivato all'ultima parola, cadde stremato sulla sedia. Aveva letto tutto di un fiato. La maestra prese il quaderno. Ma come? Non aveva messo nemmeno una virgola o un punto?
Il bambino la guardo' sbigottito. Come no?! Li aveva messi tutti. Ma non ne vide nemmeno uno. Si gratto' la testa pensieroso. Quella riga laggiu', poi, era comparsa da sola. Il preside scoppio' a ridere e in quell'istante il punto e a capo ultimo fece PUFF e sbuffo' fuori dal fondo della riga. Diede agli altri l'ordine di rompere la fila e di mettersi a disposizione del bambino, bambino che, con l'aiuto dei compagni li rimise tutti a posto.
I punti. E le virgole?
All'altro capo del mondo una bambina se ne stava impacciata davanti alla maestra che le chiedeva spiegazione di tutte quelle codine comparse cosi', a casaccio nel testo. Lei, di solito cosi' brava e precisa?
