Il galletto avventato
"Chi che gà la boca mare, i pöl mìga spüdà dolcc."

IL GALLETTO AVVENTATO
Quella mattina, come al solito, alzatosi nel giaciglio andò a sbattere col becco contro la solita trave. Ma, diversamente dal solito, non sentì male.
"Toh!" si disse svegliatosi di botto. E riprovò'. Niente. Allora, senza fare colazione, uscì per andare a testarlo in qua e in là. Una castagna, una noce, il guscio della Sora Tartaruga, il corno di Messer Rinoceronte. Niente.
Ad ogni tentativo, il chicchirichì si faceva più sicuro e lui, lo potete ben dire, ringalluzzito. Tornò lesto lesto a casa e sussurrò al babbo:
"Babbo, non ti preoccupare. Dormi tranquillo. Stamani, le galline le sveglio io." Il babbo gallo bofonchiò qualcosa e tornò a russare.
Il galletto andò a Gallina, cioè, alla stia e cominciò a fare chicchirichì, ma niente, le galline mettevano il capo sotto l'ala e lo ignoravano.
Allora cominciò
TIC TAC TOC TOC TAC TIC TOC col becco
Dietro la porta si sentì muoversi qualcosa. La gallina più vecchia disse alle altre.
"Ragazze! Dobbiamo fare qualche cosa". Sbirciò da un buchino.
"Oooh è il gallettino".Strizzando l'occhio alle altre, poi, disse:
"Caro, non siamo ancora pronte. Aspettaci sotto il faggio". Il gallettino andò via.
"Ragazze, una piuma a testa! Un piccolo sacrificio." Poi le inzuppò nella melassa e le appiccicarono su due zucche. Due zucche, una zucchina e qualche altra verdura. Poi piazzarono la supergallina sotto il faggio.
All'ora fissata, gallettino ando' al posto convenuto.
"Una sola gallina? Che screanzate disobbedienti! Solo perchè sono un galletto di primo chicchirichì". E giù col becco. Gli rimase nella zucca. Lo ritirò fuori. Più beccava più gli si attaccavano le piume. Intanto le galline si sgangheravano dalle risate.