Medusa, Meduselle e Re Granchio
Quando e come era arrivata?

MEDUSA, MEDUSELLE E IL RE GRANCHIO
"Veloci veloci figliole!" Medusa le chiamo' e conto'. Ne mancava una. la solita: Medusella. Sempre indietro, sempre persa fra questa o quella distrazione. Un anemone di mare, una stella marina, un riccio, un paguro Bernardo...
Di solito, pero', dopo tre o,anche quattro volte che la chiamava, Medusella tornava rapida come un fulmine di mare e si rimetteva in gruppo con le altre. Schizzava come una saetta e si piazzava fra le prime del gruppo. Quella volta invece no. La chiamarono anche le compagne, ma Medusella non compariva. La cercarono fra gli anfratti. Chiesero ad un pagello viaggiatore che passava di li'.
"No, mi dispiace, non l'ho vista."
E con un saluto cortese della coda spari'.
Si imbatterono in un gruppo di sardine.
"Per favore, aiutateci a ritrovare Medusella. Potete andare a cercarla? Siete tante..."
"Tante si' ma viaggiamo sempre in gruppo. Pero' tante siamo il doppio degli occhi. Se la troviamo vi facciamo sapere."
Onda dopo onda, che cosi' si contavano le ore, videro uno strano agitarsi delle acque. Cosa succedeva? e se Medusella era in pericolo? Presto! Andiamo! E si lanciarono come una sola medusa pronte ad urticare...
Invece erano due delfini che giocavano con un pesce palla. Chiesero anche a loro, ma quelli distratti, nemmeno le sentirono. E cosi', ormai sconsolate, proseguirono il loro viaggio e tornarono ai piedi dello scoglio dove abitavano. Si sarebbero riposate e avrebbero deciso il da farsi.
Ma cos'era successo? Medusella, come al solito, si era attardata. Girellava intorno ad un pesce martello cercando di capire cosa fosse quando all'improvviso un tentacolo era spuntato da dietro una roccia e l'aveva afferrata.
Poi un'altro tentacolo coperto di ventose l'aveva accarezzata sul capo e l'aveva tranquilizzata. Non le voleva fare del male. Aveva bisogno del suo aiuto. La pose su una roccia, le diede un po' di plancton da mangiare e le spiego' il suo problema.
Era un po' che le vedeva passare davanti alla sua roccia e...beh..come dire..arrossi'...si era invaghito della Medusa. Cosi' bella di quel rosa scuro che tanto stava bene col suo rosa pallido. Lei pero' non l'aveva mai nemmeno guardato. Aveva anche provato a farle l'occhiolino ma niente. Anzi, si era sentito un urlo lancinante. No, proprio non le doveva piacere.
In realtà, si trattava di un bagnante che era stato urticato dalla Medusa che timida timida era schizzata via appena passata la roccia, ma là sopra "non lo sapevano.
Insomma, poteva fare qualcosa per lui? Convincerla? Aveva dei bei tentacoli. Delle affascinanti ventose, era, vero un bel capoccione, pero' nessuno è perfetto, o no? Lei invece, cosi' bella, trasparente, con quei tentacoli leggeri e quel tocco di giallo delle striature...
"Va bene! Te lo prometto. Cerchero' di fare qualcosa per te."
Lo tocco' leggermente sul tentacolo e se ne nuoto' via a casa. Veloce come un fulmine. Appena la videro diedero tutte un sospiro di sollievo. Medusa le mise a letto ognuna nella sua nicchia fra le rocce e poi stava per uscire per fare una nuotatina in tutta tranquillità, quando incontro' sulla soglia una sua vecchia amica.
La triglia era venuta per scambiare due bolle, due chiacchiere nel linguaggio umano. Dopo averle raccontato le sue traversate:
"Allora, cosa mi racconti amica mia? Novità?" Con l'occhiolino da pesce lesso.
Medusa scosse triste i tentacoli. "Niente. Non mi vede nemmeno. Io passo davanti al suo scoglio. Ovvio, non guardo mai in quella direzione. Non vorrei essere ...insomma troppo pressante. Cerco di vedere se mi guarda con la coda dell'occhio, ma niente, non spunta nemmeno la punta di un tentacolo. E dire che ne ha 8.."
Medusella, troppo emozionata per quella storia d'amore, non riusciva a dormire e cosi' si era avvicinata alla soglia della casa. Appena le aveva sentite si era nascosta ed aveva ascoltato tutto. Non appena Medusa ritorno' nel suo anfratto, parti' come una saetta di mare verso lo scoglio dove abitava il Re Granchio e gli racconto' tutto.
Re Granchio si gratto' con una delle chele e poi dopo aver rimuginato un po' trovo' la soluzione. Chiamo' i suoi a raccolta e spiego' a Medusella cosa doveva fare. Avrebbe avuto bisogno di tutte le sue compagne.
"Mi raccomando puntuale!"
"Puntuale! Allo scoglio degli anemoni di mare!"
E schizzo' via.
Fu cosi' che, all'ora fissata, si trovarono davanti al pesce spada vestito in
pompa magna, lui tirato per i tentacoli dai granchi lei dalle meduse. Dopo le
bolle di rito gli piazzo' un bell'anello in testa a ciascuno, mentre i ricci di
mare ballavano con le stelle marine.