Manina e Spadotto

17.10.2018

La prudenza è lo scudo della ragione.  Hypolite de Livry

MANINA E SPADOTTO

Dammi la manina su...

No! E come al solito senza dire niente la bimba tiro' diritto lasciando la mamma dietro a sospirare come al solito. Meno male che la zona era pedonale.

Nel frattempo nel Regno delle Favole si teneva una riunione insolita fra tutti i Principi Azzurri. C'era una volta anche, si' una Bella ma non, Addormentata. Pareva,anzi, anche troppo sveglia. Ormai a tutti era nota come la Bella Scroccona.

Prese la parola il Principe di Cenerentola. Tutto quello che veniva raccontato era annotato diligentemente dallo scoiattolo. Poi la Commissione dei Gufi Saggi si sarebbe radunata per emettere la sentenza e suggerire ai Principi cosa fare.

Il Principe di Cenerentola sbuffo': "E io che le ho pure offerto uno strappo in carrozza. Ma no, quella zuccona..."

"Ti lamenti tu?" ribatte' il Principe di Biancaneve. Io sali e scendi scendi e sali le scale per portarle questo o quello e non vi dico le volte che sono dovuto calarmi nel pozzo per recuperarle quella deliziosa passata. Che poi bastava andare a comprarne una nuova no? Gliela avrei pure regalata volentieri."

A seguire il Principe della Bella Addormentata
"Ma sapete quante volte le ho dato un passaggio sul cavallo? e se pioveva o faceva freddo le prestavo pure il mio mantello. Persino i miei stivali le ho prestato per attraversare il torrente quella volta che ero a giro a piedi."

Nel frattempo, i cavalli nitrivano in pieno accordo.

"Senti senti...e non sapete di tutte le volte che l'ho allenata per il pentathlon delle Olimpiadi degli Aceri" sbotto' il Principe di Apocaontas.

"Lamentatevi lamentatevi. Ma tutto il DIY che mi sono sobbarcato io?" esplose il Principe di Mulan.

"Ah, rise il Principe di Rapunzel, perche' a voi pare una passeggiata tuffarsi nel pieno della notte in mare dalla barca per andare a recuperarle le chiavi del castello? Poteva aspettare il giorno! Invece no. Non ne voleva sapere di farsi ospitare da me. Siamo o non siamo Principi Azzurri? Veri, intendo."

"Si', ma, signori," sbofonchio' il Gufo a capo della Commissione, "di che cosa vi lamentate tutti?"

Si guardarono imbarazzati e scocciati, che nessuno voleva scoprire le carte con gli altri. Poi, pero', dovettero sputare il rospo e ammisero che erano tutti rimasti delusi, perche' alla fatidica domanda 'vuoi darmi la tua mano' la principessa si era eclissata come la luna.

Francamente, ci siamo davvero stufati e vorremo beh, vendicarci no, che non sta nella nostra etica di Principi Azzurri, ma darle almeno una lezione.

Sara' fatto! e i gufi si ritirarono sull'albero delle grandi decisioni e fra uno sbattere di ali e uno sbecchettamento si consultarono sul da farsi. Chiamare la matrigna strega e farle avvelenare un'altra mela? solo per farla addormentare un, diciamo, cento anni. E poi ...e poi...Erano all'impasse quando una cornacchia di passaggio gracchio' la soluzione.

E poi baciarla la farete dal rospo che rospo rimmarra' e per tutta la vita la tampinera'.

Il rospo fu subito arruolato. Gli animali del bosco furono inviati dalla Strega Cattiva capeggiati da un procione. Alcuni conigli rimasero al castello del Principe Ospitante per preparare il Rospo al suo ruolo. Gli misero addosso un bel mantello color oro, degli stivali color argento e una bella corona di bronzo. Al collo uno splendido medaglione con la scritta:

Sir Rospo dei Rospetti del Laghetto Rosposo

Era stato, si' , insignito della nomina a re del popolo dei rospi ma, essendo, un rospo molto umile e modesto preferiva essere ricordato per le sue comunque nobili origini. Guadagnategli, pero',dal suo pro avo Rospone dei Rospetti, che, lasciate le sue basse ma dignitose origini aveva conquistato le grazie della nobile Rosposa dei Rospettoni nonche' del suo illustre padre Rosposo dei Rospettoni. A dire il vero, la madre sognava le nozze col blasonato Rospido dei Rospidosi, ma la figlia non aveva sentito ragione. O meglio, quello sbruffone arrogante proprio non lo voleva sposare.

Torniamo al nostro. Una volta bardato a dovere gli fu spiegato che cosa doveva fare. Certo, cento anni erano un po' lunghi. Come avrebbe passato il tempo?

Per sua fortuna, la Strega Cattiva si era un po' pentita di quella famosa mela ed aveva convinto il procione a riportare ai gufi una mela che era stata avvelenata con una quantita' di pozione che avrebbe solo fatto addormentare la principessa  per dieci giorni.

Il manipolo torno' dai gufi che dovettero poi decidere come far mangiare la mela alla principessa. Nessuno dei principi poteva offrirgliela perche' ormai li conosceva e la principessa era piuttosto sgamata anche se viveva nelle favole.

Non c'era che una soluzione. Il mago del pozzo. Andarono subito a chiamarlo e in men che non si dica SPLAFFETE SPLOFFETE SPLOFFETE SPLAFFETE trasformo' il rospo in un bellissimo principe. Come era? ognuno si immagini il suo.

Cosi' trasformato, ando' dalla principessa che si stava specchiando nel laghetto e chiacchierone come era la convinse a mordere la mela. Era proprio bello e la principessa rincitrullita. Proprio lei, sempre cosi' accorta e prudente.

E cadde addormentata direte. Invece no. Fu una frazione di secondo. Il principe torno' subito rospo mentre lei aveva appena intaccato la mela quando...

"Uffa! sempre con quella spada di legno a giocare! attento no? non vedi che hai fatto cadere la caramella dalla mano di quella signora?"

"Meno male!" accorse la mamma. "NOI QUESTA bella ed elegante signora NON la CONOSCIAMO, vero?

"No mamma..." rispose la bimba pentita e tutta rossa. "NON la conosciamo."

Intanto la signora si era tutta raggrinzita ed era sgattaloiata via come un fulmine.

Fu cosi' che Manina e lo Scudiero Spadotto fecero amicizia.