Bardotto
Un ammasso di roccia cessa di essere un mucchio di roccia nel momento in cui un solo uomo la contempla immaginandola, al suo interno, come una cattedrale. Antoine de Saint-Exupéry

BARDOTTO
"Bravo bravo!!" gracchio' lo zio battendogli la zampa sulla spalla. "Bravo!".
"Pero'" controgracchio' la maestra del coro e mi gracchia sempre o sopra o sotto la riga."
"Pero' si impegna". Controgracchio' lo zio con un sorriso. I due, poi, se ne andarono per la loro strada controgracchiandosi a vicenda su Bardotto, che se ne stava li', sotto gli occhi sbigottiti dei suoi compagni. Agito' la zampetta per salutarli e se ne saltello' via.
Il suo lo aveva fatto alla consueta cerimonia del mercoledi'. Era libero di saltellarsene per la sua strada e curiosare qui e là fra canneti e ninfee, sotto i tronchi e sui sassi. Sempre dedicandosi diligentemente alle prove per la cerimonia del mercoledi' successivo.
Si fermo' a mangiare qualche moscerino ed anche una mosca. Aveva appetito quella mattina, e poi cerco' un posticino tranquillo per fare le sue prove.
Un bel tronco in una radura! Faceva proprio al caso suo. Qualche farfalla gli svolazzo' intorno facendogli il solletico. Una lucertola indaffaratissima lo saluto' con la punta della coda mentre spariva nell'anfratto di un muricciolo. Due vermi gli chiesero cortesemente quale fosse la direzione per la vecchia quercia. Il primo sentiero a destra e poi oltre il ruscello.
Si appollaio' sul sasso. Poi allungo' le zampe. Si schiari' l'ugola e comincio'.
CRAAAA CRA CRA CRACRACRA CRA CRA CRA CRAAAAAAAAAA
Metteli voi qua sotto su un bel pentagramma. Sapete come si fa?
Aveva appena cominciato, che gli fecero eco.
AHHAHAA OOHHHH UHUHU HIHIHI
Si zitti'. Tacquero. Riprese. Ricominciarono. E così via tre, quattro, cinque volte. Alla sesta si stufo' e decise di mettersi a cercare la fonte di questo insolito rumore. Salta qui salta là alla fine li trovo.' Seduti accanto ad una roccia.
Seduti e annoiati. Seduti, annoiati e imbronciati. Ad un certo punto, non sapendo cosa fare, presero un filo d'erba e cominciarono a suonarlo.
Al che Bardotto comincio'.
CRA CRA CRA CRA CRA CRAAAA CRA CRA CRAAAAAAAAAA
Si voltarono tutti insieme e lo fissarono. Poi cominciarono ad inseguirlo. Bardotto dovette saltare via di gran furia. Via lungo il sentiero nel bosco. Poi provo' a nascondersi dietro ad un pozzo, ma lo trovarono. Lo circondarono. Il povero Bardotto ansimava. Un po' per la stanchezza un po' per la paura.
A destra non poteva andare a sinistra nemmeno. Saltare oltre la barriera? Non ce la poteva fare ancora con le sue zampette.
Casco' una ghianda. I castori la guardarono. Bardotto con prontezza si guardo' dietro e visto che c'era un muretto non troppo alto ci balzo' su per poi saltare giu' e proseguire la sua corsa.
I castori lo videro e scavalcarono anche loro il muretto.
Poi il suo vispo occhietto noto' una finestra leggermente aperta. Il davanzale era giusto giusto delle dimensioni adatte e quel rametto li' gli poteva fare da punto di salto di passaggio. Veloce come il vento.
1 ... 2 e si ritrovo' sul davanzale.
Riprese fiato. Poi si mise a pulirsi le zampette. Correndo era saltato in qualche pozzanghera fangosa e adesso gli stava dando un po' di fastidio quella fanghiglia che si stava seccando. I castori, intanto, lo fissavano con gli occhi sgranati.
Nel bilanciarsi in questa operazione di pulizia si distrasse un attimo e perse l'equilibrio cadendo dalla finestra che nel frattempo era sta aperta completamente.
SPATASPLAFFETE
Si ritrovo' a galleggiare in una brocca piena di acqua. Risali' boccheggiando. Una mano lo afferro' e lo tiro' su. Due occhi piuttosto scocciati lo fissarono diritto. Poi due labbra si aprirono in un grande sorriso. Il ranocchio contraccambio' lo sguardo con due occhi pieni di imbarazzo e scuse. Una mano lo strinse dolcemente e lo trasporto' sulla soglia. Posatolo, lo saluto'.
Tutto mentre fuori riecheggiavano.
HIHIHIHI EHEHEHEH AHHHHAHAHAH OHOHO UH
Una delle Fatine Dispettose afferro' un boccione pieno fino all'orlo di una pozione verde e la rovescio' sui castori che all'istante si misero in fuga al galoppo sotto le vesti di 8 principi.
Il nostro Bardotto, invece, se ne salterellava un po' malconcio e soprattutto scosso, sulla via di casa. Ancora bagnato. Il sole non sembrava asciugare quell'acqua.
Arrivato trovo' lo zio che lo aspettava in ansia.
"Dove...lasciamo stare. Me lo racconti dopo. Fra poco è pronta la cena".
"Va bene va bene zio...arrivo subito. Cioè, subito dopo aver fatto una cosa". E saltello' verso l'anfratto dove erano soliti radunarsi i suoi amici.
CRA CRAAAAAAAAA
"Sono tornato!" Il gruppetto usci' dall'anfratto. Bardotto si scosse tutto per cercare di asciugarsi.
Le gocce d'acqua caddero al suolo. Lo videro spuntare piano piano dal terreno e crescere sempre di piu'. Un palo di legno che si allungava verso l'alto senza fermarsi mai. I ranocchi rimasero come impietriti. Poi Bardotto si afferro' alla base con le zampine e comincio' a salire. Piu' saliva piu' batteva forte il cuore ai suoi compagni. Piu' saliva piu' si assottigliava come un foglio di carta. E girava girava girava intorno al palo. Fino a quando non spari'.
Nelle pagine di questo libro. Se lo sentite, alzate la mano!
