“Il ricordo è il tessuto dell’identità.”Nelson Mandela

13.10.2018

"Cos'è un ricordo? Qualcosa che hai o qualcosa che hai perso per sempre?"  ISABEL ALLENDE

 FUNGHETTA DI MARE

Il vento soffiava. Le onde si increspavano. I cavalloni si facevano sempre piu' alti e minacciosi. Il piccolo cargo ansimava avanzando nella baia.

Ancora un po' e sarebbe arrivato al porto!

Ma una ventata piu' forte delle altre, lo fece saltare in aria e poi di nuovo giu'. Poi una folata di vento se la porto' via e la fece volare lontano dalle onde. E cosi', la nostra sporetta atterro' in un piccolo anfratto nel bosco.

Il tempo passo' e crebbe fino a trasformarsi in una bella funghettina. Apri' gli occhi. Si guardo' intorno. Un po' meravigliata un po' spaventata da quel verde e dallo stormire di foglie. Faceva anche freschino la sera.

Un fringuello le volo' intorno e le cinguetto' il suo benvenuto. Poi una farfalla, due lombrichi, tre lumache, quattro...

I giorni passarono e la funghetta comincio' ad annoiarsi e a sentire il pungere della nostalgia. Lo aveva nelle spore.

"Ehi! Dove te ne vai?" La chiamo' il funghetto piattello bianco che abitava al ramo sopra la sua culla.

"Mi annoio...Vado a cercare il mare"

"Buona fortuna!"

"Buona fortuna anche a te!"

"E si avvio' lungo il sentiero." Avanti avanti. Chiedendo indicazioni ora a questo ora a quello.

"Di là di là!" le gridarono due alberi. Giro' un dosso, salì su per il sentiero.

"Eccolo!"Sentì una voce che la chiamava.

Arrivati, lo guardo': "Beh, non è il mare. Io non sono una funghetta da estuario. Presto! Riportami su!"

"Presto presto non posso. Dovremo aspettare la marea." "Ma io non posso aspettare!"

Un albero gentile che aveva ascoltato l'accorata conversazione la rimise gentilmente sul sentiero. Funghetta si mise a sedere su un tronco e cominciò a pensare.Il mare sembrava così lontano.

I penseri a poco a poco si acquietarono, e finalmente lo sentì. Non lo aveva mai visto, ma era sicura che quella era la sua voce.

Accelero' il passo. Il cuore le batteva sempre più forte. E poi lo vide.

No, non il mare, ma un gigante che se ne stava comodamente seduto su una roccia con lo sguardo perso all'orizzonte.

"Aspettero' che si sposti", penso' fra sé e sé Funghetta. Poi si mise comodamente seduta su un sasso.

Le ore passavano, ma il gigante non dava segno di volersi muovere.

"Ancora lì?" le ronzò Mrs Bumblebee troppo indaffarata a salire e scendere sul suo rametto di bacche rosse.

"Ancora lì? Ronzò di nuovo.

Funghetta cominciò a spazientirsi.

"Vai dalla Perfida regina Moschina" le ronzò Mrs Bumblebee "laggiù sulle more."

Funghetta si precipitò dalla Regina e condivise con lei il suo desiderio. Le spiego' il desiderio e le disse dell'ostacolo. La Regina Moschina agito' un po' le ali, poi le sussurrò la soluzione.

Funghetta di Mare andò a prendere due belle foglie verde smeraldo e le gettò in mare. Il gigante, incuriosito, si alzò. Poi Funghetta, nascostasi dietro un cespuglio, gli sussurrò:

SE ALLE FOGLIE

VUOI ARRIVARE

SU QUESTA

DOVRAI GALLEGGIARE

E subito ne gettò una terza. Il gigante non ci pensò due volte. Salì a bordo e via! Funghetta si impossessò subito di posto e scettro. Dopo qualche ora il gigante tornò. Accennò una smorfia di rabbia, ma poi non trattenne un sorrisone degno della sua stazza, e si sedette accanto a Funghetta.

Le porse quindi il suo Scrigno dei Ricordi.

Voleva condividere i suoi?