Il principe di ghiaccio
Due persone che si guardano negli occhi non vedono i loro occhi, ma i loro sguardi. Robert Bresson
IL PRINCIPE DI GHIACCIO tratta da Fil di Zenzero
Se ne stava seduto annoiato a contarsi i ghiaccioli. Uno, due, tre, quattro...Arrivato all'ultimo tirava un sospiro e poi ricominciava. Uno due tre quattro. Poi lanciava lo sguardo oltre l'orizzonte in cerca di chissa' che cosa. Un altro sospiro e ricominciava a contare.
Nel frattempo, sballottata sulla carrozza reale, Fil di Zenzero se ne stava seduta imbronciata con il mento appoggiato alla mano e l'occhio verso il paesaggio che scorreva veloce, incurante delle chiacchiere delle sorelle.
Il sole stava per tramontare ed erano quasi arrivati. Il cocchiere tiro' le redini. I cavalli si fermarono sbuffando e le 11 sorelle saltarono giu' mezze assonnate. Pronte per una notte di riposo prima di riprendere il lungo viaggio.
La tenda fu montata. Consumarono velocemente la loro cena e poi si rannicchiarono sotto le coperte dopo aver chiacchierato ancora un po'. Fil di Zenzero non riusciva a dormire. Si allungo' sotto le coperte. Si giro' da un lato poi dall'altro. Sbuffo' come una cavallina. Il sonno non voleva proprio venire.
Piano piano si alzo' e infilo' le ciabattine reali. Senza farsi sentire dalle sorelle usci' dalla tenda. Respiro' profondamente l'aria notturna. Strizzo' l'occhio alla luna. Un'altra sorella. Forse forse l'unica che la capiva veramente. Si mise a sedere su un sasso pensosa. La stanchezza lentamente ebbe la meglio. Appoggio' la testa sul muschio e al gracchiare di un ranocchio curioso si addormento'.
La nutrice la scosse. Come? Di nuovo stava dormendo sotto le stelle? Aveva dormito. Su su era arrivato il momento di alzarsi e fare colazione. Presto il viaggio sarebbe ricominciato.
Il cocchiere si gratto' la testa. Poi riesamino' i cavalli. Diede loro un'altra carruba. Li osservo' sgranocchiarla. Poi ando' dalla nutrice.
"Lady Melagrana! Non possiamo partire. I cavalli sono troppo stanchi. Dovremo attendere ancora un giorno ed una notte."
"Poco male" - rispose Lady Melagrana - "poco male. Siamo partite in anticipo. E se dovessimo arrivare con un giorno di ritardo spieghero' io alla direttrice della scuola."
Le 11 sorelle passarono la giornata seguente chiacchierando fra di loro ed esplorando i dintorni del punto dove si erano accampate. Cercarono di portare con loro Fil di Zenzero, ma lei preferi' starsene da sola. Sola con la nutrice.
Ormai la lamentela la conosceva a memoria.
"Perche'? Perche' io sola ho i capelli rossi? Le mie sorelle li hanno castani, biondi e neri come il carbone. Io, invece, rossi come la brace."
"Non lo so figlia mia", le rispondeva la nutrice, "non lo so perche'. Forse una trisavola?"
Forse...rispondeva lei pensosa con un mezzo sorriso. Forse.
E si allontano' per andare a sedersi sul suo punto di osservazione preferito. Fisso' lo sguardo lontano nel blu azzurrino dell'orizzonte. Qualche lacrima comincio' a scenderle dagli occhi.
TIC
La guardo'. Aveva un colore diverso dalle sue.
TIC
Eh si' proprio diverso.
TIC TIC TIC
Poi come il suono di un ruscello che si allontanava.
Il Principe di Ghiaccio busso' alla porta dello stregone di corte. Il problema era urgente, urgentissimo. Lo stregone penso' e rimugino' sul da farsi rimestando il pentolone della pozione a cui stava lavorando. Gli passo' il mestolone pregandolo di non aggiungervi NIENTE, NIENTE DI NIENTE, mentre lui si assentava.
Niente di grave, ma il Principe, quando era solo un ghiacciolino, ne aveva combinate delle belle aggiungendo un pizzico di questo o quello. Persino la temibile Regina dei Ghiacci aveva accennato ad un sorriso la volta che le era comparsa una lucertolona nel piatto, arrivato il momento della grande sorpresa del dessert.
Tornato, lo Stregone diede al Principe quello che gli serviva e gli spiego' per bene che cosa ne doveva fare. Poi lo congedo'.
Il Principe torno' alla tenda delle 11 sorelle. Sbircio' da dietro un salice e, trovata la sua, non appena questa si allontano' per ritirarsi sul suo sasso preferito, la segui' discretamente. Poi, tenendosi alla debita distanza, fece un fischio. Come il vento fra i ghiacci. La principessa lo guardo' incuriosita.
Il Principe si schiari' la voce. Poi si mise in ginocchio. Lei fece per avvicinarsi. Lui la fermo' sollevando un ghiacciolo e facendole cenno di fermarsi ad una certa distanza. La cosa era un po' imbarazzante, pero' andava spiegata.
Apri' la bocca per parlarle e si rese conto che non sapeva il suo nome. La Principessa intui'.
"Fil di Zenzero..."
"Fil di Zenzero", comincio' lui baldanzoso e timido, "da quando ho visto la tua chioma rossa stagliarsi nella notte ieri non ho fatto altro che pensare a te."
Lei fece per avvicinarsi. Lui la fermo'.
TIC
"Vedi TIC come tu ti avvicini io mi sciolgo TIC"
La Principessa si fece triste. Fece un passo indietro poi due.
"Pero'", ed una luce quasi birichina si accese nei suoi occhi azzurri come il ghiaccio, "lo stregone del castello dove abito - punto' un ghiacciolo in direzione di alcune guglie - mi ha preparato questa foglia di banano. Tu ti dovrai adagiare qui cosi' io, avvoltati, potro' portarti al mio palazzo e tenerti cosi' fino al giorno delle nozze."
La Principessa sorrise. Poi un angolo della bocca si abbasso'. Cosa avrebbero detto i suoi? La scuola.
La nutrice, che aveva ascoltato tutto, le fece cenno di si'. Occhiolino. Avrebbe spiegato lei ai genitori e alle sorelle.
Il Principe adagio' la foglia di banano per terra. Poi si distanzio' di qualche passo. La Principessa si distese e la nutrice, avvoltala amorosamente, la pose fra le braccia del Principe.
TIC TIC
Lady Melagrana raccolse le due perle e le pose in uno scrigno.