Rino Cerino
RINO CERINO
Annoiare, si annoiava come sempre. E forse di piu'. Provò con le gazzelle, ma erano sempre impegnate a saltellare di qua e di là. Tigri, leoni, iene, ghepardi, meglio non avvicinarsi. Le giraffe, quando mai lo avevano notato, con i loro musi nascosti fra le piu' alte fronde della foresta? Serpenti? Meglio non inciamparci. Vecchio e saggio consiglio.
Cominciò a gironzolare in qua e in là senza sapere che fare per passare l'ennesima giornata. I suoi presi dal solito tran tran. Ad un certo punto, una qualche pianta in cui aveva messo il muso, forse l'acqua a cui si era fermato? No, doveva essere quell'insetto che gli aveva punto il cornettino.
Male non gliene aveva fatto, non più che tanto stavolta.
Attento! E' delicato! Mica tanto, pensò, però il prurito era proprio fastidioso. Si avvicinò ad un albero e ce lo strofinò con una gradevole sensazione di sollievo. Non era più così tanto sensibile e molle.
Una fiammata si alzò e piano piano l'albero finì in cenere.
Sempre infastidito da questo fastidioso prurito, passò di albero in albero pianta in pianta, cespuglio e cespuglio per cercare di liberarsene. Ma, una fiammata dopo l'altra, la foresta stava andando a fuoco.
L'avvoltoio di pattuglia lanciò l'allarme e in men che non si dica la squadra degli elefanti arrivò, le proboscidi pieni di acqua che prendevano dal vicino lago. Una fiamma qua una fiamma là, pian piano riuscirono a spegnere l'incendio, ma mucchi di cenere nera si vedevano dappertutto.
Un bel lavoro davvero per la squadra di ornitorinco che sopraggiunsero poco dopo. Una spalata dopo l'altra, portarono tutto quello che rimaneva in una fossa li' vicino ad una collinetta. C'era tanta di quella cenere che se ne formo' una seconda, quasi della stessa altezza.
Nel frattempo, due bertucce avevano afferrato Rino Cerino e gli avevano infilato un bel collare, pronto per essere processato dallo scimpanzè, tipo dall'aria minacciosa, ma giusto ed equo nelle sue sentenze.
Difesa e accusa si misero ai lati opposti della radura preposta al processo e cominciarono a dibattere il caso.
"Un danno irreparabile" berciava l'aquila strillatrice "ma dobbiamo considerare la giovane età, non intendeva..."bofonchiava il vecchio gufo. Il dibattito procedeva di botta, risposta e obiezioni, quando il serpente a sonagli annunciò l'arrivo di Rino Ceronte, il padre dell'incauto responsabile di tale disastro.
"In fin dei conti, non aveva mai combinato altri guai." Era diligente a scuola. La maestra giraffa confermo' fra una foglia e l'altra che stava masticando persa chissà dove. E poi si ricordavano di quella volta che aveva salvato, afferrandolo per il collare quel cagnolino che era caduto nel fiume e lo aveva riportato alla tenda dei suoi padroni di razza umana?
Alla fine riuscì a convincere tutti, compreso il bonario, ma severo scimpanzè, e potè riportare il piccolo, ormai cresciuto, o quasi a casa.
Nel frattempo due zebre, tutte prese dalla conversazione, non si erano accorte di essere arrivate sul bordo della collina e
PATAPUMFFETE
ruzzolarono giu' per l'altra collinetta ed ecco perchè, da quel giorno, sono a strisce.
