Questo e quello

13.10.2018

QUESTO E QUELLO

Quella mattina Questo e Quello si svegliarono alla solita ora. Si guardarono. C'era qualcosa di strano, ma erano troppo assonnati per capirlo. Andarono a lavarsi i denti.


"Ehi! Hai visto il mio spazzolino?"

Poi le tazze per la colazione.

"Questa e' mia! No mia!"

E i cucchiai, la ciotola dei cereali, il bicchiere per la spremuta della mattina. Insomma, dal momento che si alzarono non fecero che litigare. La macchina per uscire e poi a pranzo i piatti, le posate, i bicchieri...

Tornarono a casa la sera e si guardarono ingrugniti. Questo se ne stava seduto qui, Quello li'. Uno da un lato della tavola l'altro dall'altro e poi ognuno nella sua poltrona. Ma si', manco fecero caso a quale apparteneva a chi. Lato destro della finestra o sinistro che importava quella sera?


"Guardiamo un po' di televisione?" Chiese Quello e Questo grugni' un va bene.


La zuffa riparti'. Quelli sono i miei occhiali questi i tuoi. Segui' poi il solito parapiglia per il telecomando. "Io voglio vedere questo film! Quell'attore non lo sopporto. Questo documentario mi interessa." Passarono da questo a quel canale anche solo per farsi questo o quel dispetto.


Non era proprio serata. Decisero di andare a dormire. Questo su quel lato del letto. Quello su quell'altro.

La mattina dopo, i due, appena svegli si guardarono negli occhi. Si erano svegliati con la stessa idea.

"Questa situazione non puo' piu' andare avanti! Dobbiamo capire che cos'e' successo." E cosi' cominciarono a girare per casa, ma passando di stanza in stanza erano sempre piu' confusi.

Fecero due mucchietti di tutti gli oggetti a cominciare dalla valigia.

"In quella valigia metti tutte le tue cose in questa io ci metto tutte le mie."


Poi si misero su una sedia ciascuno. Questo su quella e Quello su questa. Erano talmente esausti che non ci capivano piu' nulla. E si addormentarono.

La mattina dopo un grido di orrore si fece sentire per tutto il vicinato. Si puntarono il dito l'uno verso l'altro.

QUE...! QUE...!

La S, la T e le O erano sparite come le 2 L. Andarono subito alla polizia che comincio' ad indagare. Il paese era piccolo e non ci volle molto tempo per interrogare tutti. Prima questo poi quello. E fu cosi' che trovarono il testimone chiave.

Disse di aver visto Code entrare nel palazzo e poco dopo uscire come Codesto. Con le tasche piene di L.

Lo seguirono e videro che con una pressa stava facendo copie e copie delle L che il giorno dopo vide vendere davanti alla scuola a quegli scolari distratti e strafalcioni, che invece di fare attenzione alla maestra, preferivano infilare a casaccio qualche L per cercare di non beccarsi il rosso della matita vecchio stile. Per le H scattava il blu.

E venivano frasi cosi.


Oggi e' una bela giornata.
I Romani giocavano a pallla ale terme di Caracala.

Le mucche rientrarono nellla stala.
I nonni balavano il lliscio nella salla da balo.

Due carabinieri lo arrestarono in flagranza di leato e cosi' passo' tutta la notte in una cela.

U! Le O! O quelle dove erano andate a finire? In un'altra storia. Vattela a pesca quale.