Questo e quello
QUESTO E QUELLO
Quella mattina Questo e Quello si svegliarono alla solita ora. Si guardarono. C'era qualcosa di strano, ma erano troppo assonnati per capirlo. Andarono a lavarsi i denti.
"Ehi! Hai visto il mio spazzolino?"
Poi le tazze per la colazione.
"Questa e' mia! No mia!"
E i cucchiai, la ciotola dei cereali, il bicchiere per la spremuta della mattina. Insomma, dal momento che si alzarono non fecero che litigare. La macchina per uscire e poi a pranzo i piatti, le posate, i bicchieri...
Tornarono a casa la sera e si guardarono ingrugniti. Questo se ne stava seduto qui, Quello li'. Uno da un lato della tavola l'altro dall'altro e poi ognuno nella sua poltrona. Ma si', manco fecero caso a quale apparteneva a chi. Lato destro della finestra o sinistro che importava quella sera?
"Guardiamo un po' di televisione?" Chiese Quello e Questo grugni' un va bene.
La zuffa riparti'. Quelli sono i miei occhiali questi i tuoi. Segui' poi il
solito parapiglia per il telecomando. "Io voglio vedere questo film!
Quell'attore non lo sopporto. Questo documentario mi interessa." Passarono da
questo a quel canale anche solo per farsi questo o quel dispetto.
Non era proprio serata. Decisero di andare a dormire. Questo su quel lato del
letto. Quello su quell'altro.
La mattina dopo, i due, appena svegli si guardarono negli occhi. Si erano svegliati con la stessa idea.
"Questa situazione non puo' piu' andare avanti! Dobbiamo capire che cos'e' successo." E cosi' cominciarono a girare per casa, ma passando di stanza in stanza erano sempre piu' confusi.
Fecero due mucchietti di tutti gli oggetti a cominciare dalla valigia.
"In quella valigia metti tutte le tue cose in questa io ci metto tutte le mie."
Poi si misero su una sedia ciascuno. Questo su quella e Quello su questa. Erano talmente esausti che non ci capivano piu' nulla. E si addormentarono.
La mattina dopo un grido di orrore si fece sentire per tutto il vicinato. Si puntarono il dito l'uno verso l'altro.
QUE...! QUE...!
La S, la T e le O erano sparite come le 2 L. Andarono subito alla polizia che comincio' ad indagare. Il paese era piccolo e non ci volle molto tempo per interrogare tutti. Prima questo poi quello. E fu cosi' che trovarono il testimone chiave.
Disse di aver visto Code entrare nel palazzo e poco dopo uscire come Codesto. Con le tasche piene di L.
Lo seguirono e videro che con una pressa stava facendo copie e copie delle L che il giorno dopo vide vendere davanti alla scuola a quegli scolari distratti e strafalcioni, che invece di fare attenzione alla maestra, preferivano infilare a casaccio qualche L per cercare di non beccarsi il rosso della matita vecchio stile. Per le H scattava il blu.
E venivano frasi cosi.
Oggi e' una bela giornata.
I Romani giocavano a pallla ale terme di Caracala.
Le mucche rientrarono nellla stala.
I nonni balavano il lliscio nella salla da balo.
Due carabinieri lo arrestarono in flagranza di leato e cosi' passo' tutta la notte in una cela.
U! Le O! O quelle dove erano andate a finire? In un'altra storia. Vattela a pesca quale.