Il cassetto delle paure
IL CASSETTO DELLE PAURE
Denti, fiammiferi, candele, qualche insegnante (a torto o a ragione), scale, scarpe, porte, valige, matite, fu tutto un fuggi fuggi generale. Un grande scompiglio. Correvano di qua e di là. Ogni tanto si scontravano fra di loro e con grande gentilezza si profondevano in mille "scusa" per poi riprendere la loro folle corsa.
Le due bambine li guardavano allibite in un angolo. Provarono a fare qualche passo avanti, quando una pentola intimò loro di fermarsi proprio lì. Lì, dietro a quella linea gialla. Poi, al corri corri generale, si unì anche lo schiamazzo che le aveva accolte.
"BAMBINI!"
Anche noi dobbiamo fare qualche passo indietro per andare avanti con questa storia. Non vedevate l'ora eh? Di uscire da questo luogo un po' buio circondati da tutto questo parapiglia.
No? Chi ha detto no? Il più piccolo impavido esploratore o la più piccola impavida esploratrice, magari anche un po' imprudenti?
Imprudente come le nostre due bambine, che quel pomeriggio se ne erano uscite quatte quatte senza dire nulla a casa, per avviarsi lungo il sentiero che si inoltrava nel bosco, e che, un temerario e tremante passo dopo l'altro, le aveva portate a quella casetta in cima alla collinetta su per il bosco. Quella con i 7 nani nel giardino che tante volte avevano guardate incuriosite.
"Veloci, veloci! Non vi fermate lì" il fratellino che trottava dietro a loro a qualche passo di distanza.
Proprio come allora. E meno male che...Ma non anticipiamo la storia. Dunque, le due aprirono il piccolo cancello e si avventurarono dentro al giardino. Arrivate alla porta videro che era chiusa.
TOC
Si sentì un suono metallico. Poi videro delle piume colorate scomparire fra le foglie di un abete ed una cresta dalle varie tonalità di giallo apparire fra le foglie.
Un cacatua aveva fatto cadere la chiave. La raccattarono. La guardarono attentamente. Aveva una forma strana. Provarono ad infilarla nella serratura. Girava? Girava.
Al cigolio il cuore delle due bimbe sobbalzò all'unisono. Si guardarono cautamente intorno. Eh no. Niente ragnatele. Tutto era pulito. Pulitissimo. Lucidato a specchio. Provarono a passare il dito su qualche mobile. Nemmeno un granello di polvere.
Improvvisamente un fruscio di ali sfiorò le loro teste. Poi lo videro posarsi su una vecchia cassettiera. La cresta azzurra e gialla. Le guardava fisso, quasi impietrito. E un pò, così, si sentivano anche loro.
Uno...due...tre...quattro cassetti. Chissà che cosa c'era.
"Non è casa nostra", disse una delle due titubante.
"Beh, non c'è nessuno, penso" rispose l'altra guardandosi intorno circospetta.
Si misero in ascolto. La più timorosa si convinse.
Contarono fino a 3 e...aprirono insieme appena appena il primo cassetto. Non appena infilarono i nasini
SWISH
furono risucchiate dentro a quel bailamme.
Un cigolio e il cassetto si riaprì. O meglio, fu riaperto. Il fratellino le aveva seguite e aveva visto tutto. Due mani adunche si posarono sulle spalle del piccolo, seguite da una risatina stridula.
Poi rivolta alle due bambine "Cosa facevate qui?". Le due si guardarono, poi tremanti e con un soffio di voce: "Sta...sta...stavamo curiosando...".
"Stavate curiosando", ribadì la brutta, ma buona, megera.
Poi si mise a frugare nelle tasche del piccolo. Piccolo, che subito la guardò scocciato.
"Non è buona educazione", disse con voce ferma, ma bonaria, scandendo le parole.
Poi fece saltare tutti fuori dal cassetto e spiegò perchè si erano nascosti da lei. Chi si era scottato con una candela chi con un fiammifero accendendo a 8 anni da sola le candeline sulla propria torta di compleanno. Chi era capitombolato da una scala. Chi era rimasto terrorizzato da questi cosini duri che gli erano spuntati in bocca e che poi uno ad uno gli stavano cadendo, lasciandogli dei pertugini qui e lì. I bambini li guardavano torvi. Poi c'era chi aveva persino preso a calci la valigia di papà con cui lo vedeva partire o la porta dietro cui una volta era rimasto chiuso.
"Si rimetta la scarpa!" tuonò la megera ad uno degli insegnanti.
Ognuno aveva la sua paura.
"Come voi le vostre. E tutti quegli oggetti hanno paura dei bambini"
Annuirono tutti insieme. Poi rientrarono uno ad uno nel cassetto, dopo aver cortesemente salutato i bambini.
Stavano per avviarsi verso la porta, quando li videro entrare di corsa nella casa per andare a chiudersi dentro al cassetto.
Lo aprirono.
"Mamma! Papà"
Eh sì, si erano presi proprio un bello spavento.
