IL TITOLO
IL TITOLO
Questa storia ancora non ce l'ha, ma procediamo. Troppo tardi ormai per avventurarsi a casa, i tre si sistemarono in una radura e si addormentarono. Al risveglio, sorpresa! Scomparsi tutti e due, il fratello e la sorella.
Si stropiccio' gli occhietti e si guardo' intorno spaventato. Poi, piano piano, si fece coraggio, si alzo' e si guardo' meglio intorno. Meglio, anche perche' si era dimenticato di rimettersi gli occhiali. Una volta tanto ne' babbo ne' mamma avevano dovuto insistere che se li mettesse. E ci vedeva proprio meglio. Perche' li aveva sempre portati.
Quella liana li' sarebbe stata perfetta per lanciarsi senza farsi bernoccoli da quell'albero e a quello e poi a quello e poi...eccoli li'. Appesi come salami ad una grande ragnatela.
Con tanti ragnetti rossi che gli facevano una strana danza attorno con le loro zampettine. Quei ragnetti che, si dice, portano soldi e invece si erano portati via quello che di piu' prezioso aveva. Con le biglie e la collezione di trasferelli del padre, ovvio. Si', anche la sorella. Sotto sotto gli era grato per quei placcaggi.
Doveva salvarli. Forse forse, pero', era meglio ritrovare prima gli occhiali e cosi' si mise a girare a quattro zampe attorno all'albero. Gli erano riscivolati giu' dal naso mentre era preso dalle sue elucucu'brazioni. Se non gli faceva CUCU' lo zio non emergeva dalla pila dei libri.
GIORNATA COME QUESTA
NON CE NE E'
GIORNATA COME QUESTA
NON CE NE E'
GRANDI SEGNI
GRANDI SEGNI
E...
E il piccolo se li ritrovo' tutti schierati in perfetto ordine davanti. Uno di loro si fece avanti. Si schiari' la vocetta e, guardandolo timidamente diritto oltre le lenti, con un inchino.
"Sua Maesta' la prego di accettare benevolmente il nostro piu' sentito benvenuto."
Applauso
"Io sono il Primo Ministro di questo Regno dei Ragni e per secoli e secoli abbiamo atteso l'arrivo del Re Promesso come da..."
Cerco' un rotolo incartapecorito in un porta rotoli che aveva a tracolla e comincio' a leggere pagine e pagine di storia e profezie che vi risparmio. I nostri avi...come udirono e riportarono fedelmente in questo scritto ecc ecc ecc ogni tanto intervallato da applausi ooooh e uuuuh della schiera intera.
"Insomma, Sua Maesta', noi siamo a sua totale disposizione. Ogni suo desiderio e' un ordine."
Il piccolo, che intanto si era guardato bene attorno, disse:
"Visto che io sono il Re un Re non puo' stare, o essere, questione ontolologgica, diceva lo zio prete senza trono. Io voglio, era in un bosco non in un giardino quindi, ragiono', lo poteva dire checche' ne dicesse la maestra, io voglio un trono degno di me. Ecco, quella grossa foglia di loto nello stagno."
"Ma come ci arriviamo Sire?"
Penso' un attimo. Poi, magnanimamente, prese un ramoscello e lo appoggio' alla foglia. Quando tutta la truppa fu sulla foglia, tolse il rametto e spinse l'imbarcatura in mezzo allo stagno. Con un saluto degno di un vero Re. Qualcuno, a casa, glielo aveva insegnato.
Poi si afferro alla liana e ando' a liberare i due dalla tela. Scesi dall'albero si ricordarono dell'appuntamento con lo Scoiattolo Pugile. Aveva detto il terzo albero a sinistra dopo il ponte e da lassu', nel frattempo, erano riusciti a studiarsi il terreno circostante. E cosi' si avviarono.
I ragnetti? Non vi preoccupate. Un venticello amico li fece arrivare sani e salvi all'altra riva e appena messe le zampette a terra si misero a scrivere alacremente sulla pergamena quel pezzo di storia che li aveva visti protagonisti quel giorno di GRANDI SEGNI GRANDI SEGNI, ripassando piu' e piu' volte sulle lettere, facendo il loro grassetto.

