Il cangrande
IL CANGRANDE tratto da Una stella giallo rossa
Sara' stato qualcosa che avevano messo nella pappa? O la pioggia strana di quella mattina? Fatto sta che il cucciolo crebbe, crebbe, crebbe, crebbe, crebbe, crebbe cosi' tanto che:
"Guarda! Ci si puo' arrivare alla luna!"
"Non si vede piu' il muso".
"Pero'...cioe'...quindi..."
E la bimba dalla bionda chioma si fiondo' invisibile su per una delle zampe. Seguita dal titubante fratello. L'idea era balenata a lei fra i fili d'oro della chioma e il batuffolo nero la seguiva trafelato senza capire bene che cosa volesse fare.
"Uno che?"
"Due!"
"Due che?"
"Due..."
Ma era di nuovo sparita su per il collo del cane e, avvicinatasi alle orecchie, gli aveva sussurrato qualcosa che gliele aveva solleticate. Il Cangrande sussulto' e manco' poco che il batuffolo nero non venisse scaraventato via dalla punta della coda. Dove si era ritrovato, essendosi perso nell'inseguimento frenetico della sorella. Quel giorno, che invece altre volte era lei a trascinarsi dubbiosa sulle tracce improvvise lasciate dal fratello.
Ripercorse la coda agguantandosi forte con le mani e poi il dorso del cane. Fino ad arrivare al collo. Si acciambellò nella nuca accanto alla sorella.
"Mi dici che vuoi fare?"
Lei gli strizzo' l'occhio e di nuovo su fino ad appostarsi fra le orecchie del cane. Poi dopo aver chiesto il permesso, afferro' gentilmente la luna coi denti e tira tira tira tira tira, dipana dipana dipana dipana, avvolgi avvolgi avvolgi avvolgi, ringraziatala profusamente, la bambina si trovo' con sufficiente filo per farsi due pigiami color argento. Argento scuro e argento chiaro.
Galvanizzato, il maschietto afferro' col pugno una stella e se la appunto' al petto. La sorella lo guardo'. Poi, timidamente, comincio' ad occhieggiare una stellina altrettanto timida e riottosa.
"Posso? Posso mamma?"
"Mi mancherai, piccola, quassu', pero' se proprio vuoi staccarti ...ti guardero' sempre da lassu' cioe' quassu'."
La bambina allungo' la mano e delicatamente la prese nel palmo affiggendosela sul petto.
Ringraziarono ancora luna e stelle. Poi lui fui il primo, lei la seconda a ruzzolare giu' nel sogno, vero, di chi ha scritto questa storia.
I pigiami d'argento.D'argento vivo quei due birbacchioni quando non dormivano. O dormicchiavano.