CAMMINA! SEMPRE!
"Cammina! Sempre!" Disse la mamma imperiosa ed esausta, non meno del bambino che, ad occhi fissi continuò la sua marcia, seguiti dal padre, il fratello e la sorella qualche passo più indietro.
Il viso arrossato, accaldato. Accaldato dalla giornata? Forse, ma anche agitato dalla mareggiata della bizza precedente. Il solito tira e molla.
"Voglio restare ancora!" "No! Adesso andiamo a casa" " Ma io...no! Cammina!" . E lui, soldatino di latta, ma talvolta riottoso come qualsiasi ragazzino della sua età, si era incamminato. Fatto qualche passo, però, e la cosa si era ripetuta, si era sentito solleticare le caviglie. O pizzicare. Si fermava, e la voce imperiosa lo faceva ripartire.
"Cammina! Sempre!"
"Non ora!" "Non qui" "Aspetta!" "Girato qualche angolo...aspettate. Aspettate..aspettate...aspettate...ancora no troppa folla". Un'onda leggera di vocine che si accavallavano. E così fu.
Aspettarono che girasse qualche altro angolo e poi lo pizzicarono alla caviglia. Il bambino si fermò e...sparito.
Subito lo rassicurarono:
"Perdonaci ...perdonaci...perdonaci...non volevamo spaventare nessuno però...pero'...però...pero' " le vocine si facevano eco in un'ondata di bisbiglii ansiosi e lo sospinsero a seguirle di gradino in gradino, scala e scala, scalino e scalino, scendi e sali, sali e scendi. Poi presero un cuniculo e giu' con il bambino in mezzo. Occhi fissi. Sempre avanti. Sempre avanti.
Finchè non si trovo' seduto su un sasso in un anfratto sotterraneo. Il manipolo si allineò in perfetto ordine e al segnale del capitano, il manipolo di manine cominciò a battere ritmicamente.
Manco quello servì a svegliare il bambino dal torpore e dovettero stuzzicarlo un bel po' prima che si svegliasse e prestasse sufficiente attenzione all'imponente personaggio che gli stava davanti.
Niente meno che Re Scalone, Sovrano imbattuto e indiscusso del Popolo delle Manine dei Sottogradini Fiorentini, dopo aver sbaragliato in singolare duello e mirabile tenzone Re Scaleo Sovrano del Popolo delle Manine del Colosseo. L'invasore che..ma questa è un'altra storia.
Altro battito di mani e il Re cominciò.
"Orsù figliolo, per prima cosa, non ti spaventare. Per seconda, ascolta bene quanto ho da dirti. Per terza, mi raccomando di fare passaparola quando ti riporteremo su nel tuo mondo. Per quarta...," e si grattò la testa con la manona. Il Consigliere Gradinata prontamente lo sostenne, bisbigliandogli nell'orecchio.
"Per quarta, ecco quanto vogliamo che tu dica lassù. Noi del nostro mondo vi osserviamo con i nostri occhietti." Le manine annuirono all'unisono.
CLAP CLAP CLAP CLAPPETE CLAP
"Vi guardiamo. E ci preoccupiamo. Bada bene, fanno bene i vostri genitori a tenervi a bada, a non perdervi d'occhio fra la folla, ma tutto questo cammina cammina cammina cammina cammina sempre, alla fine vi
RIN CI TRUL LI SCE
scandì la parola a cui fecero eco le manine in uno sbatter di bisbiglii leggeri come ali di farfalline
RIN CI TRUL LI SCE
RIN CI TRUL LI SCE
RIN CI TRUL LI SCE
RIN CI TRUL LI SCE
RIN CI TRUL LI SCE
"Silenzio! Prego!" o mi rincitrullisco io" sbottò il Re. "Dicevo, ogni tanto fermatevi, guardatevi intorno con gli occhietti curiosi. Riposatevi, o finisce che chissà chi vi agguanta fra la folla."
Il bambino annuì, scattò sull'attenti e promise che avrebbe diffuso il messaggio. Poi le manine lo rifecero ruzzolare su lungo i cunicoli segreti sotto gli scalini, fino a che non ricomparve sotto gli occhi ancora impietriti dei suoi genitori.
Afferrata dall'ispirazione presso il Bargello, mentre attraversavo la folla che tornava scontenta dalla partita del Calcio Storico annullata fra Bianchi e Azzurri.