Margherita e Svolazzino

SVOLAZZINOUHHUHUHUHHUHUUUUHUHHHHUUHHHHUHHUHHHHHHHUUUUHHUUUUUHHAHIA!E casco' per terra. Direte. Cieco come un pipistrello. Si', pero', come dovreste sapere per averlo studiato a scuola, i pipistrelli hanno un loro sistema per orientarsi.Usano un sistema ad ultrasuoni. Non chiedetemi come funziona. Nemmeno io lo so. Quando tornerete a scuola lo chiederete alla maestra e poi me lo racconterete.Le quattro streghette, di solito cosi' cattivelle e dispettose, quella sera erano in vena di fare le buone. Cosi' lo presero delicatamente in mano. Lo posero nella cesta avvolto in un asciugamanino. Poi lo portarono a casa e lo avvvolsero in un lenzuolino. Gli diedero un po' d'acqua e qualcosa da mangiare.Il pipistrello era piuttosto rintontito e confuso. Lo lasciarono riposare per un po' e poi si fecero raccontare cos'era successo.Il piccolo esserino nero con le alucce nere lucide lucide e la pancina pelosetta comincio' a rimettere insieme i ricordi.Dunque, fece con la sua vocetta, era un giorno di festa. Mamma, posso uscire? La mamma ha detto. Certo che puoi uscire, pero' stai attento che in questa notte buia, c'e' un gran bailamme.Ma mamma, io sono grande. Lo so come stare attento. Va bene va bene. Mi raccomando pero'...Tutte uguali queste mamme disse lui pensando al suo amico ragnetto che in quello stesso istante stava per uscire dal suo buchino con mamma ragnetta che gli faceva le stesse raccomandazioni. Stai attento ragnetto! Che stasera c' e' un gran bailamme.Mamma...io so come stare attento. Lo lo so ...Mi raccomando pero'.Il ragnetto si incammino' con le sue zampette per andare ad incontrare il suo amico all' angolo con via delle Stinche. La notte si faceva sempre piu' buia.Ad un certo punto mentre il nostro pipistrellino svolazzava tutto felice un' orda di scheletrini con la testa di zucca gli si fece incontro strillando ed agitando delle zucche finte. Il rumore era cosi' assordante che il suo sistema ad ultrasuoni fece cilecca e perse l'equilibrio. Cercava di ritrovarloquando una scopettina di saggina lo colpi' ad un'ala. E fu cosi' che il nostro capitombolo' tramortito per terra.Il ragnetto aveva visto tutto. Subito si mise ad inseguire il passeggino. Appena si fermo', sali' piano piano prima sulla ruota e poi su su su fino ad arrivare a piazzarsi sulla gamba del bambinino.Si impunto'. Gonfio' le zampette. Poi lo fisso' dritto negli occchi.Ehi tu! Hai fatto male al mio amico. Ora gli devi chiedere scusa. Il bambino lo guardo' imbronciato. Stava per tirare un colpo di scopina al ragnetto quando apparve una farfalla strega che con la sua baschetta magica lo trasformo' in un peperone giallo rosso. La mamma lo riporto' su in casa dove trovo' sua sorella con le amiche.Appena il peperone vide il pipistrellino che lo fissava dritto dritto negli occhi ferito ma senza cattiveria e desiderio di vendicarsi, il peperone gli chiese scusa. Non lo avrebbe fatto piu'. Poi torno' il bambino rotondo e biondo che era.Il pipistrello ringrazio' le bambine e col suo amico ragnetto torno' a casa. Un po' malconcio, ma stava bene. Da quel giorno in poi se lo ricordarono come Svolazzino.Il ragnetto? Beh, se sentite un solletico salire su e giu questa o un'altra notte sara' perche' avete fatto qualcosuccia che non va?
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MARGHERITA
"Come ti chiami?" "Ben". "Bin!" "Ben" "Bin!" "Ben" "Bin!"
Lo scambio andava avanti da un bel po'. O che lo facevano apposta codesti marmocchi? Pero' non suonava per niente male, anzi più lo sentiva più gli piaceva. E così decise che da quel giorno si sarebbe fatto chiamare Ben the Bin. Risolta la questione, procediamo con la nostra storia. Nostra di chi la scrive e vostra che la leggete.
La campanella suonò. L'insegnante entrò e fece l'appello. C'erano tutti. La prima parte della lezione volò. Suonò la campanella dell'intervallo e i bambini uscirono di corsa. Quando risuonò, dopo circa 15 minuti, e tornarono in classe:
Margherita!
"Margherita dov'è?"
Si guardarono attorno. "Qui!" si sentì una vocetta allegra. "Qui dove?" "Qui" rispose. Si guardarono di nuovo intorno, ma non videro niente.
Ehi! Fermi, dove andate? Non è mica la storia di Margherita Cascherina, sorella della più nota Alice Cascherina.
Si sentì, poi, come il battere di un piedino leggero ma deciso sul vetro. Alzarono lo sguardo e lo videro: il giglio stampigliato sul lucernaio. Agitò una zampina, ma niente. Ancora nessuno la vedeva.
SPLUFF
Non aveva piovuto quel giorno, ma una gocciolona cadde giù e poi si gonfiò e trasformò in una strega, una strega di quelle classiche con tanto di cappello e scopa abbinati in grande stile.
MARGHERITA MARGHERITA
RIVEDERLA VOI POTRETE
SOL PERO' SE MI ASCOLTATE
E QUEL CHE DICO, POI
VOI FATE.
CHI SA FAR
LO SCRIVA
CHI SA FAR
LO LEGGA
COSA E CHI?
FOGLIO E PENNA
IO SON BRAVO A
FARE QUESTO.
APPALLOTTALO!
NEL CESTO!
I bambini subito scrissero su un foglio quello che sapevano fare. Appallottolarono il foglio e lo lanciarono nel cestino. La strega tirò fuori la sua bacchetta. Ben the Bin si sollevo' in aria e volteggiò per un po', poi si rovesciò a testa in giù e le pallottoline si sparpagliarono al centro della stanza.
PESCA
LEGGI
PROVA A FAR
QUEL CHE IL TUO
COMPAGNO O COMPAGNA
TI AIUTERANNO
AD IMPARAR
E sparì.
I bambini pescarono una pallottolina a testa. Via via lessero:
Io so prendere appunti su due quaderni allo stesso tempo
Io so .. io so...io so...io so...
Poi, aiutandosi l'un l'altro, provarono a cimentarsi nelle varie prove. Non tutto venne bene a tutti, ma ci misero tutti l'impegno massimo e la più grande concentrazione. Ci investirono il massimo delle loro capacità.
Quando ebbero finito, una formichina volò giù dal lucernario e tornò ad essere la bambina che era.
