Pero, però e spera

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CACCIO E PEPE'

No no no no no! Non facciamo piu' confusione in questa storia di quanta non ce ne fosse gia'. Cacio e Pepe. Quella e' la cena per stasera.

Ordunque, dicevamo, o meglio volevamo dire prima che ci correggeste perentoriamente il titolo, quella mattina, poco dopo l'alba ,si alzo' un gran ventaccio che scoperchio' tutte le lettere.

Perche, cosi, senti, caffe latte, capi, insomma tutte cominciarono a starnutire scoperte come si erano trovate il capo all'improvviso.Cominciarono anche a rabbrividire. La M distribui' delle apostrofo di emergenza. Gravi e acuti smisero di grattarsi la capocchia e si misero pensosi a ricercare l'identita' perduta.

Il colpevole? Pepe, che stufo di essere Pepe, semplicemente Pepe, voleva elevarsi al rango di Pepe'. Uno direte voi, ne bastava uno no? E invece no. Il nostro ne voleva uno per tipo, essendo sempre indeciso fra acuto e grave, e anche un ricambio per ciascuno. Poi gli prese la mano e cosi' tutti gli accenti sparirono. Compreso un circonflesso che gli fece da comodissima cappelliera.

Il chi presto detto. Il come? Fate la vostra colazione che intanto ci pensiamo.

Era stata Suor Folata, che, come al solito era passata di volata, ma questa volta ancora piu' rapida del solito. Aveva, percio', fatto volare tutti gli accenti. Non appena Pepe li aveva visti era subito saltato giu'dal ripiano della cucina e li aveva raccolti in men che non si dica.

Se ne provo' uno. Pepe'. Suonava davvero simpatico e impertinente. Poi provo' con l'altro: Pepe'. Un vero signore! Distinto e compito. Eh, no, non compito, ma compito. Tutto felice se ne torno' sul suo scaffale accanto a Sale, che ancora se la dormiva della grossa.

Le vocali erano davvero disperate. Allora la F e la T si fecero coraggio ed andarono ad affrontare Pepe, Pepe' o Pepe', che lo vogliate chiamare. Lo convinsero a farsi restituire il maltolto. A malincuore Pepe glielo restitui'.

Adesso dovevano rimettere gli accenti sulle vocali. A I U ed O furono facili. Il problema erano le E. Le regole non le sapevano nemmeno loro. Nessuno di voi le sa?

Allora si misero a pensare. All'improvviso ripasso' Suor Folata. La fermarono e le chiesero che cosa potevano fare. Suor Folata penso' un po', po' con l' apostrofo, non l'accento come quella parolina a cui tutti, sono sicura, avete pensato.

Non c'era che andare da Fr Ben Nevis il piu' grande Accentologo di fama mondiale. Dove abitava? Non ve lo diciamo. Ditemi voi quanti e quali Paesi dovreste attraversare per arrivare da lui. Eh, cari miei, dipende da dove siete voi ora in questo momento. Magari siete in vacanza proprio li'.

Come lo potevano riconoscere? Suor Folata penso' un pochino e poi disse loro:

Fr Ben ha una barba bianca lunga lunga lunga lunga lunga lunga...

E poi riparti' a grandissima velocita'. Chi di loro sarebbe andato in cerca di Fr Ben? Le lettere discussero un po', poi passarono la questione alla votazione. L' H si astenne. Alla fine furono votate la B e la R. Salutarono le compagne e si misero in cammino.

Cammina cammina cammina cammina videro un pezzettino di barba bianca. La seguirono, ma si spostava molto velocemente.Era davvero lunga. Sembrava una enorme S. Ad un certo punto la persero di vista. Veloci! Presto. La raggiunsero e con un balzo ci si afferrarono. Poi cominciarono a risalirla come un fiume.

Arrivati in cima si piazzarono sulla punta del naso di Fr Ben e attirarono la sua attenzione. Lui le fece scendere e poi si fece spiegare il problema. La soluzione?

Non gliela diede direttamente, ma le sottopose al seguente indovinello

PERCHE'

GRAVE O ACUTO?

SE SBAGLIATO

GRAVE E'

UN ACUTO

LANCERO'

La B e la R si consultarono per un bel po'. Azzardarono una risposta. Fr Ben gli lancio' un acuto e le caccio'.

Voi che cosa avreste risposto? Tornarono a casa. Durante il viaggio pensarono ben bene alla risposta e, capita la regola, rimisero tutto a posto.

O quasi. Quella mattina ando' a scuola con un grandissimo mal di testa. Lo scolaro'.